venerdì 10 novembre 2006

CONTRO IL GAY PARADE IN TERRA SANTA

Non capisco perchè si continui questa lenta battaglia nel voler "dissacrare" luogi sacri per miliardi di persona. Prima Roma nel 2000, anno del Giubileo. Ora Gerusalemme.....

Fa bene la Chiesa a richiamare costantemente l'attenzione su questi argomenti, ma è anche necessario che NOI CRISTIANI iniziamo a battere i pugni sul tavolo.
Non possiamo essere solo spettatori, ma dobbiamo difendere i nostri valori e aiutare chi sbaglia.

Angelo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che queste manifestazioni alquanto folckloristiche siano solo pubblicità per la potente lobby Gay che si sta formando nel mondo. Lo slogan, parafrasando uno famoso e sulla bocca di tutti, potrebbe essere "più gay per tutti".
Ce n'è uno in ogni film e telefilm, nella pubblicità, nella moda. Tutto ciò che produce un business, che fa muovere capitale.
Ora l'eticità di queste manifestazioni è pari a zero, anche per gli stessi gay. Mi spiego meglio. vi immagine le donne attiviste dei movimenti femminili dei primi del Novecento che vanno a fare le veline? Che credibilità potrebbero avere? Cosa ne ottengono?
Solo una visibilità sfrontata, calpestando chiunque si reputi di buon senso, chinque abbia rispetto per i luoghi sacri. E i bimbi che cosa imparano? Che tutto è lecito in nome del politicamente corretto?
Il "problema sociale" degli omossessuali non si risolverà di certo in questo modo. Anzi è controproducente. E allora cosa li fa muovere? Vedi sopra...
Noi cristiani, beh dobbiamo muoverci. Non si può permettere all'uomo di perdere dignità (non so se avete mai visto spezzoni di quelle manifestazioni), ma sempre. Anche in tv con le donne che ballano mezze nude (ormai siamo talmente abituati a vederle, che notiamo solo il loro lato fisicamente piacevole e non poniamo più il problema di ciò che stanno diventando le donne) e che creano nelle adolescenti psicosi assurde alla ricerca di una bellezza da top model.